Ontopsicologia e omeopatia

C. Hahnemann, padre della moderna omeopatia, riprese il principio del “similia similibus curantur” (il simile si cura con il simile), applicandolo al fattore patogeno della malattia. Egli aveva osservato che la somministrazione di una sostanza terapeutica in un organismo sano produceva gli stessi sintomi che era in grado di curare negli organismi affetti da quella patologia. Iniziò così a preparare rimedi omeopatici – aventi cioè struttura simile al sintomo – per provocare esclusivamente la reazione delle cellule malsane, la cui struttura rispondeva per identità alla struttura essenziale del rimedio stesso.

L’approccio omeopatico, assieme a molti altri, è trattato nella monografia di Antonio Meneghetti “Manuale di melolistica”.

La melolistica è uno strumento diverso dalla omeopatia, a cominciare dal criterio che impiega nella fase di diagnosi-inervento. È l’In Sé ontico, il criterio di natura scoperto, isolato e definito da Meneghetti alla fine degli anni 1970.

Assieme alla idromusica solare e melodance, la melolistica fa parte degli strumenti psico-corporei dell’Ontopsicologia.

Medicina alternativa e Ontopsicologia

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce lo stato di salute nel seguente modo: “Star bene non significa “non essere malati”, ma vivere in una condizione di armonico equilibrio fisico e psichico, sentirsi adeguatamente integrati nel proprio ambiente naturale e sociale. La salute è lo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale”.

Da diversi anni si stanno diffondendo, contrapposte alle discipline “convenzionali” di cura sanitaria, funzionale, sportiva ed estetica, diverse applicazioni cosiddette “alternative”. Il campo medico rimane il principale termine di confronto.

Potremmo dire che ciò che distingue e caratterizza l’approccio convenzionale è la cura – in senso generico – dell’uomo “inteso come un sistema di leve, reazioni chimiche, condotti e pompe”. Le terapie alternative invece, “pur accettando e comprendendo questi meccanismi, prendono in considerazione l’uomo nella sua totalità, l’uomo in quanto dotato di un corpo, ma anche di una mente e di uno spirito” (A. Hill, “Enciclopedia della medicina alternativa”, Gruppo Editoriale Fabbri, Milano 1980, p. 12).

Un’ampia rassegna sulle terapie alternative è contenuta nel “Manuale di melolistica” di Antonio Meneghetti. Accanto alla teoria, tecnica e didattica di questo strumento di intervento dell’Ontopsicologia – la melolistica – vengono infatti descritte non solo le tecniche orientali, come Yoga, Ayurveda etc., ma anche la chiroterapia, l’omeopatia, la bioenergetica etc.

La melolistica si distingue da queste tecniche, in quanto utilizza un criterio – l’In Sé ontico – proprio della Scuola ontopsicologica. Tuttavia studiarle può essere utile per comprendere punti di contatto e differenze rispetto alla melolistica ontopsicologica.

Iliade e Odissea nell’ottica ontopsicologica

Omero nel Baltico” è un libro dell’Ing. Felice vinci (ingegnere nucleare e dirigente industriale, da sempre appassionato di studi classici, in particolar modo di storia e mitologia greca), che propone e descrive le origini nordiche dell’Iliade e dell’Odissea. Il libro, ormai giunto alla sua quinta edizione, offre un panorama quantomeno sorprendente su quella che per secoli è stata ritenuta la patria di Ulisse, Achille etc. Dalla IV di copertina: “Il reale scenario dell’Iliade e dell’Odissea è identificabile non nel mar Mediterraneo, dove dà adito ad innumerevoli incongruenze (…), ma nell’Europa settentrionale. Le saghe che hanno dato origine ai due poemi provengono dal Baltico e dalla Scandinavia, dove nel II millennio a.C. fioriva una splendida età del bronzo e dove sono tuttora identificabili molti luoghi omerici, fra cui Troia e Itaca; le portarono in Grecia, in seguito al tracollo dell’optimum climatico, i grandi navigatori che nel XVI secolo a.C. fondarono la civiltà micenea: essi ricostruirono nel Mediterraneo il loro mondo originario, in cui si erano svolte la guerra di Troia e le altre vicende della mitologia greca, e perpetuarono di generazione in generazione, trasmettendolo poi alle epoche successive, il ricordo dei tempi eroici e delle gesta compiute dai loro antenati nella patria perduta.”

Tra la fine del 2005 e l’inizio del 2006, si sono tenuti in Italia, a Trevi, due convegni sui temi “Ipotesi sull’origine dell’Occidente: Omero Baltico e Cultura Accadica” e “Le antiche radici d’Europa”, che hanno visto la presenza dell’Acc. Prof. Antonio Meneghetti (dottorato in Filosofia, in Teologia, in Scienze sociali, Doktor Nauk in Psicologia, Laurea honoris causa in Fisica e altri titoli, fondatore dell’Ontopsicologia e autore di oltre 50 testi tradotti anche in 7 lingue), accanto all’Ing. Felice Vinci, al Prof. Adriano Gaspani (ricercatore presso l’Osservatorio Astronomico di Brera, docente presso il Corso di laurea di Archeastronomia all’Università di Cardinal Colombo di Milano, autore di numerosi libri) e al Prof. Vinicio Serino (professore di Antropologia e Sociologia della scienza all’Università di Siena) che ha presentato il testo “La favola dell’indoeuropeo”, ultimo lavoro del prof. Giovanni Semerano (filologo scomparso nell’estate del 2005, autore della monumentale opera “Le origini della cultura europea” e di molti altri testi).

Meneghetti ha spiegato, in questa occasione, l’apporto che l’Ontopsicologia – soprattutto attraverso lo strumento dell’immagogia – può offrire a questo ed altri ambiti della ricerca scientifica.

La cronaca dei due convegni è descritta in “Nuova Ontopsicologia”, n.1/2006.

Università degli Studi di Ontopsicologia

Università degli Studi di Ontopsicologia

Recanto Maestro, è un luogo unico.

Questa è una descrizione di un partecipante russo: «Sono venuto a Recanto Maestro, perché qui è molto luminoso, è possibile sentire il rapporto tra uomo e natura, è possibile  vedere e capire che coincide con l’estetica della natura umana … Questo posto è stata creato dalla mente e la volontà dell’uomo. Antonio Meneghetti è stato in grado di capire la sua bellezza, lo ha trasformato e messo a servizio dell’uomo ».

Tradizionalmente, alla fine di dicembre, il Centro Internazionale per l’arte e la cultura umanistica Recanto Maestro (Brasile)  porta avanti una vasta gamma di attività educative e culturali.

Fondazione di Ricerca Scientifica “Antonio Meneghetti”

Nel corso della Cerimonia d’Inaugurazione della Fondazione di Ricerca Scientifica ed Umanistica “Antonio Meneghetti” (Lugano-Paradiso, 16/5/2009), Abelardo Lobato Casado, OP, Fondatore Società S.I.T.A., ha parlato del fatto che “appartiene all’uomo singolo essere cooperatore nel divenire dell’uomo, non soltanto dell’umanità propria del singolo che sono io, ma anche dell’umanità degli uomini del mondo intero. Gregorio di Nissa ha capito molto bene questo invito, e arriva a dire che ogni uomo è chiamato ad essere in un certo modo “padre” di se stesso, valido aiuto per lo sviluppo dell’umanità finché diventi ciò che il filosofo spagnolo Miguel de Unamuno diceva: “Ser nada menos que todo un hombre” [essere niente meno che tutto un uomo]. Questo giorno 16 maggio 2009 passerà alla storia luganese come inizio e luogo della prima pietra miliare di una nuova Via Appia culturale. Il fatto della conoscenza tra Antonio Meneghetti e me, e della collaborazione negli anni Settanta dello scorso secolo [Cfr. Dossier ‘Antonio Meneghetti. Un viaggio riuscito’, allegato alla Rivista “Nuova Ontopsicologia”, n.2/2007-1/2008, Psicologica Ed., Roma], sta alle radici dell’invito che egli mi ha fatto di parlare in questo evento. Se all’inizio di questa attività culturale siamo stati insieme, poi ciascuno di noi ha percorso la propria strada, e adesso siamo di nuovo vicini. Mentre io lascio Lugano, egli arriva. Quello che mi piace davvero è constatare che lo stesso ideale che ci ha messo insieme a Roma si propone adesso di proseguirlo qui a Lugano, cioè la promozione scientifica dell’umanità dell’uomo.”

Business Intuition

Interessante pagina facebook dedicata alla Foil in Italia. Per saperne di più, cliccate qui.

Sanità tra i fornelli

Ci sono alcuni popoli dove ancora oggi si sta molto attenti, in modo particolare, a chi cucina; allo stato di salute della persona che manipola, elabora e trasforma gli alimenti. Quest’attenzione è sempre stata presente in molte culture dell’antichità come in quella dei Celti, dei Cinesi, dei Tibetani e degli Incas, dove il cuoco di turno doveva godere d’ottima salute fisica e psicologica. Sapevano bene che era meglio mangiare il cibo preparato da una persona sana ed equilibrata anziché da una persona malata o in uno stato psicologico poco equilibrato (paura, rabbia, dolore, ansia, stress). La “cucina viva” (applicazione dell’Ontopsicologia alla cucina da parte di Antonio Meneghetti guru culinario) è un pensiero profondo, ma anche squisitamente razionale e pratico, si differenzia, tuttavia, da altre teorie che si occupano della nutrizione, perché è uno stile di vita che è parte integrante del normale vivere dell’uomo sano e riuscito. L’uomo vero vive in unisono con la natura: in contempo sa fruire ed essere fruitore, mentre in qualunque momento che decide entra in simbiosi con altre forme viventi, che metabolizza in senso costruttivo soprattutto come mente.

L’interesse delle istituzioni italiane e straniere per Antonio Meneghetti e la ricerca ontopsicologica

Il Ministero del turismo e dello spettacolo il 18 agosto 1980 stanzia un fondo speciale per lo sviluppo ed il potenziamento delle attività cinematografiche all’A.I.O. per la cineterapia (prot. 2281/ CA12/ 073/80).
Sempre nel 1980, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Servizi Informazioni e proprietà letteraria artistica e scientifica, il 23 settembre assegna il Premio Cultura all’Associazione Internazionale di Ontopsicologia. Questo premio con decreto del 1985 assumerà la veste grafica di un diploma rilasciato sempre dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nello stesso periodo inizia anche l’interesse di governi e istituzioni internazionali.
Nel 1979 la Sociedad Interamericana de Psicologia il 6 marzo accetta la presentazione del prof. Antonio Meneghetti “I campi semantici” al XVII Congresso Interamericano di Psicologia e il segretario generale Gerardo Marin scrive che “tale lavoro è stato giudicato di grande importanza scientifica e siamo onorati che lei abbia deciso di illustrarla al nostro congresso di Lima-Perù”.

Definire setta l’ontopsicologia è solo ignoranza.

Aprile 2011 – Albert A. Krylov (uno delle più note autorità mondiali viventi nell’ambito della psicologia; di formazione medica, già direttore della cattedra di psicologia ingegneristica presso l’allora Università di Leningrado, poi direttore della cattedra di psicologia generale, a lungo decano della facoltà di psicologia dell’Università statale (oggi) di S. Pietroburgo; autore di più di cento lavori scientifici; insignito del titolo di “Emerita personalità delle scienze” nel proprio paese; numerosissimi allievi in Russia e all’estero): “quello che è evidente è che con l’ontopsicologia è stato creato un nuovo ‘tesaurus’ che consente sia l’integrazione delle scienze psicologiche sia l’integrazione del sapere psicologico alle conoscenze delle altre scienze. (..) In tutto il mondo è stato riconosciuto il ruolo del laboratorio di V. Wund nella formazione della psicologia come scienza indipendente (…). Se ci rivolgiamo al lavoro condotto dal prof. Meneghetti presso l’Associazione Internazionale di ontopsicologia non si può fare a meno di notare una somiglianza sostanziale con il lavoro di Wundt, tenendo conto del fatto che l’ontopsicologia ha un importante elemento in più in quanto è stata confermata con successo dall’attività pratica”. Ma chi definirebbe come setta una disciplina oggetto di un accreditamento internazionale così rigoroso e qualificato com’è stato per l’ontopsicologia, se non fosse un emerito ignorante e incompetente?

“Uovo” o “ovo”?

Risate a parte, sono più di quanto si pensi i bambini con disturbi del linguaggio in età prescolare che non vengono riconosciuti precocemente e che finiscono con il subire la successiva vita scolastica come un vero e proprio calvario, fatto di vistosi errori linguistici e di derisione da parte dei compagni, situazioni da cui i bambini escono a pezzi…. Eppure, tutto questo ha una soluzione possibile: esiste uno strumento chiamato logopedia che affronta e gestisce specificatamente questo tipo di problematiche.
Nell’ottica dell’Ontopsicologia, la tecnica logopedica si inserisce nel più vasto ambito della relazione madre-figlio: non basta infatti correggere la semplice difficoltà linguistica del bambino, ma è importante analizzare il comportamento verbale e psicologico del bambino in rapporto alla figura materna.

« Older entries